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La buona informazione medica…

15 gennaio 2010 4 commenti

… è difficile da trovare. TV, stampa & Infernet spesso ci propongono mezze verità, statistiche “ritoccate” o stramberie! Ecco qualche consiglio di sopravvivenza nella ricerca di informazioni corrette nei vari media:

Controllate le fonti.

Una corretta notizia medica è sempre accompagnata riferimenti o fonti. Una fonte può essere uno studio, un libro di testo, un link o la dichiarazione di un medico. Senza una fonte, una qualunque affermazione in campo medico non è un fatto, ma un’opinione. Oltre alla fonte, è bene verificare che l’informazione riporti la data di pubblicazione. Spesso su internet capita di trovare informazioni superate, e la data è una informazione importante da cui partire. Se nell’informazione viene riportata la data dell’ultimo aggiornamento ancora meglio.

Come fare a riconoscere una buona fonte?

Nella stragrande maggioranza dei casi, uno non ha le competenze mediche per giudicare se una fonte è attendibile o meno. Però in alcuni casi alcuni indizi possono mettervi in guardia:

  • Diffidate da fonti troppo generiche. Diffidate da chi cita, ad  esempio,  un testo di medicina generale per giustificare la propria tesi su una malattia complessa.
  • Valutate il contesto di ciò che state cercando. Un esempio classico sono le notizie sul diabete, nella stragrande maggioranza dei casi si basano su studi riguardanti il diabete tipo2 e potrebbero non interessare  un diabetico tipo1.
  • Se la fonte è palesemente sponsorizzata da società farmaceutiche, fate attenzione. Sebbene le informazioni contentute in siti del genere siano tipicamente corrette, possono essere “di parte” ovvero sono riportate solo le informazioni a supporto dei prodotti sponsorizzati.
  • Per evitare di perdersi fra tecnicismi medici (da un lato) o possibili tarocchi (dall’altro), una buona via di mezzo è affidarsi a siti  di associazioni o di tutela dei consumatori. Alcuni di questi utilizzano un codice di autoregolamentazione, tipo l’HON (Health On the Net) code, un vero e proprio certificato rilasciato ai siti che si conformano al seguente codice di condotta (http://www.hon.ch/HONcode/Patients/Italian/).

Riconoscere i tarocchi

La medicina è tutto tranne che una scienza esatta, e questo è una manna per chi vi propone le notizie, in quanto è più facile “manipolarle”  in base al messaggio che si vuole trasmettere. In generale, questo vale qualunque sia l’informazione e chiunque faccia informazione, dal più grande degli editor fino al più piccolo dei blogger.  In campo medico ciò può essere potenzialmente molto pericoloso, in quanto può generare false speranze, panico o peggio atteggiamenti pericolosi per la propria o altrui salute.

Quindi, per evitare brutte sorprese è bene armarsi innanzitutto di spirito critico, buon senso ed accendere i neuroni. Un pò come se davanti a voi ci sia uno scaltro venditore di automobili consigliatovi dal vostro peggior nemico. O un promotore finanziario. O un diabetologo che vi tenta di spiegare le cause del diabete.

Ecco un bel link che vi spiega alcuni “trucchetti” più usati nell’informazione medica, imparate a riconoscerli:

http://www.partecipasalute.it/cms_2/informati_bene?q=trappole

Io mi soffermo su giusto su un paio di considerazioni sulle notizie che circolano sul diabete:

  • Occhio alle cifre! Dire che nel 2010 i bambini diabetici tipo1 sono stimati come  lo 0,025% del totale del bambini da 0 a 14 anni o dire che sono che saranno 479,6 mila unità (fonte: http://atlas.idf-bxl.org/content/diabetes-young-global-perspective), sono entrambe affermazioni corrette.  Cosa cambia? Che nel primo caso l’impatto “sembra” più basso…
  • Le statistiche sono tanto più accurate quanto è più ampio e completo è il campione statistico. Che significa? Che -ad esempio – gli studi fatti su tante persone sono in genere più affidabili, ma bisogna fare attenzione che le persone non vengano scelte a caso. Ad esempio, studiare l’insorgenza del diabete tipo2 su popolazione esclusivamente giovane darebbe risultati molto diversi da uno studio fatto su persone di tutte le età.
  • Occhio quando si parla di fattori di rischio. Un fattore di rischio di una malattia non è necessariamente una causa, ma è un evento correlato alla malattia. Quando si parla di diabete le cause scatenanti della malattia non sono ancora state accertate, al momento si parla solo di fattori di rischio. Spesso escono notizie su studi che mettono in relazioni le cose più improbabili con l’insorgenza del diabete, facendole passare come “cause”.
  • Inutile a dirsi, diffidate da persone che vi propongono cure miracolose, veloci o senza effetti collaterali. Troppo bello e troppo facile credere di aver trovato l’unica persona al mondo in grado di guarirci a dispetto di flotte di medici che da anni fanno ricerca. Potrei anche capire farsi spillare i soldi per far finta di parlare con lo spirito del nonno e chiedergli i numeri al lotto, ma la salute è una cosa seria. Se interessa, per testare se una persona è iscritta all’albo dei medici ho trovato il seguente link: http://application.fnomceo.it/Fnomceo/public/ricercaProfessionisti.public
  • Per rendere nuove cure o tecnologie alla portata del paziente, occorrono anni ed anni di test. E’ perfettamente inutile stappare lo spumante ogni volta che hanno frullato qualche topo da laboratorio  ottenendo risultati mirabolanti. Paradossalmente, il miracolo non è se domani scoprissero la cura definitiva per il diabete, ma se arrivasse sugli scaffali delle farmacie solo dopo 5 anni dalla scoperta.

Buona ricerca

Fonti:

http://www.farmaciespaziosalute.ch/pdf/medicamenti%20e%20internet.pdf

http://www.partecipasalute.it/cms_2/informati_bene?q=navigare

http://www.diabete.net/index.php?option=com_content&task=view&Itemid=301&id=755&idts=625

http://www.aiac.it/upload/documenti/giac/PDF2006122_8397819.pdf